lunedì 18 luglio 2016

Poesie per non vedenti


Con una delle mani sugli occhi
mi hai ridotto
ad un certo tipo di silenzio buio
serrando alle mie labbra
la tua "passera" selvaggia
che in altro modo
ora
non saprei chiamarla
spingendo il profumo della rosa
più che della viola
mi hai spezzato in gola
ogni accenno di parola
e così te ne starai
con i talloni saldi
piantati al tatto
dei miei fianchi
ed aggrappata
cieca ... per scelta
alla tua volta
in un precario equilibrio
alla sponda del lettino
finirò per respirare
solo con il naso
che prova a catturare
il tuo effluvio prezioso che risale ...

Giuseppe Sunseri
Poesie per non vedenti


Con la benda negli occhi
mi hai ridotto
ad un certo tipo di silenzio
serrando alle mie labbra
la tua "passera" selvaggia
il profumo della rosa
più che della viola
mi hai spezzato in gola
ogni accenno di parola
e così te ne stai
con i talloni saldi
piantati ai lati
dei miei fianchi
aggrappata alla sponda
del lettino
in precario equilibrio
finirò per respirare
solo con il naso
che prova a catturare
il tuo effluvio che risale ...

Giuseppe Sunseri

giovedì 23 giugno 2016

La regola del caos


Anche se vai ... via
bretelle sulla pelle
il lager
che ci siamo regalati
lo decidi tu (però)
manovrando a piacimento
il rubinetto della doccia
così come ti viene
è la tua giovane ragione
quella che ti preme
e cioè
di riannodare  le catene
legate al mio respiro
spingendomi
sino a soffocare
per poi riaprire
l'ugello
ad un nuovo  flusso di energia
così il tuo olocausto vitale
ogn'ora si ripete
al ritmo sempre uguale
di una quiete
piena di sorprese ...

Giuseppe Sunseri / 06/2016

martedì 23 febbraio 2016

Amori ( social)
dallo stesso quadro
io che guardo...
alla tua icona
separata dal caso
e da altre icone ( mute)
che come noi
lasciano
un mi piace colorato
sul post
di un comune amico
o forse di
un comune sconosciuto
senza che
sguardi
o commenti
si possano incrociare
incardinati ad un binario (morto)
di rette parallele
dialoghi spezzati
prima ancor di cominciare
eppure vivi
come dipinti
dal profilo egizio
che rilievano dalle pareti
come sguardi disperati
gettati all'orizzonte
oltre l'attesa
della prossima notifica
per incontrarti ancora
a tua insaputa
amica sconosciuta ...
Giuseppe Sunseri